Obama: la crisi? La paghino le banche

Le parole del presidente degli Stati Uniti Barack Obama risuonano nella sala delle conferenze stampa della Casa Bianca: “Rivogliamo il nostro denaro e ce lo riprenderemo. Se le banche sono sane abbastanza per pagare maxibonus, allora lo sono anche abbastanza per risarcire i contribuenti”.

Le banche americane infatti stanno continuando a distribuire bonus ai manager che il Presidente definisce “osceni”. Il presidente ha deliberato l’introduzione di una forma di tassazione sul capitale delle banche statunitensi il cui asset superi i 50 miliardi di dollari; la maggior parte dell’imposizione fiscale, circa il 60%, ricadrà quindi sui dieci più grandi istituti di credito della nazione. L’obiettivo è di recuperare 112 miliardi di dollari nei prossimi 12 anni, la stessa cifra che è stata spesa dal governo nel progetto Tarp l’anno scorso per evitare il tracollo del settore finanziario. I banchieri hanno reagito minacciando di rallentare l’erogazione del credito; si preannuncia quindi un periodo di braccio di ferro tra Obama e le banche USA, che si chiarirà meglio in questi giorni.