La tecnologia del fotovoltaico permette di generare corrente elettrica continua usando la luce solare, o meglio la radiazione solare. Come un impianto fotovoltaico arriva a trasformare l’energia luminosa in energia elettrica? In altre parole come avviene l’effetto fotovoltaico?
Il “mattone” è la cella fotovoltaica. Questa è una piccola lastra di silicio, materiale ampiamente diffuso ed utilizzato nella tecnologia moderna. La particolarità del silicio è quella di essere un materiale semi conduttore: se colpito da radiazione solare sviluppa facoltà in grado di generare una differenza di potenziale producendo corrente elettrica. In altra parole, la cella fotovoltaica, appositamente progettata, se colpita da raggi luminosi, crea una differenza di potenziale tra la superficie superiore, di segno negativo, e quella inferiore, di segno positivo. Questo meccanismo mette in movimento gli elettroni interni al materiale i quali si spostano dalla parte negativa (quella superiore) a quella positiva (sottostante). Tale procedimento è già di per sè generatore di corrente continua, che va già bene per molti micro impianti ad isola (ovvero non connessi alla rete principale di distribuzione). Ciascuna lastra, inoltre, correttamente connessa alle altre, va a costituire i cosiddetti moduli fotovoltaici.
Tali moduli a loro volta connessi tra loro in modo da formare delle “stringhe” possono essere in grado di generare anche consistenti quantitativi di energia elettrica. L’energia e la potenza prodotta dipenderanno quindi dalla quantità di moduli collegati tra loro, e dal tipo di collegamento reciproco.
Con a disposizione una superficie di 20-25 metri quadrati si può così produrre una potenza di 3 Kwp (generando 4.200 Kwh l’anno) soddisfacendo il fabbisogno di una famiglia media Italiana. Con lo stesso principio si può arrivare a produrre vere e proprie centrali fotovoltaiche, nell’ordine dei Megawatt, o Gigawatt, di potenza.
Fonte: Fotovoltaiconorditalia.it