Moschino – Collezione Autunno Inverno

Quando gli abiti prendono vita.

La sfilata si apre con la voce sussurrata e a tratti monocromatica di Carla Bruni, che interpreta con la sua ormai nota aria francese uno dei classici di Celentano, la sua amata via Gluck. La collezione autunno inverno di Moschino rispecchia in pieno il nome del marchio. Risulta essere una collezione futurista, aderisce perfettamente ai dettami del manifesta di Marinetti, inneggiando al movimento e al futurismo.

Una collezione che al contempo è capace di non prendersi troppo sul serio, pervasa e percorsa dall’idea del gioco e dell’ironia, cromosoma del DNA della griffe.

Tutto gira intorno a due concetti chiave: volume e movimento.

Un movimento appariscente, eclatante nelle balze, nei volant e nelle ruche, nelle pieghe, nelle pince e nelle plissettature. Il grigio monocromatico domina incontrastato, alternato solo a stampe astratte e a sprazzi di marrone sporadici.

I tessuti ed i materiali utilizzai sono tagliati, a volte scolpiti altre quasi forgiati da una sartorialità di altissima qualità, creando una tridimensionalità, a tratti esagerata, su una base al limite dell’essenziale negli abiti come nelle calzature. La forma della scarpa è semplice ma i tacchi sono vere e proprie sculture, sagomati, sottosopra o capovolti.

Il gioco spunta sfizioso dalle giacche minute, con le sembianze di cinture interrotte ed eccentriche collane a boule, enormi ed attorcigliate a spirale intorno al collo quasi avessero vita propria. Il tutto a stravolgere il classico tubino nero, che altrimenti saprebbe di vecchio.